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KHM 123
C'era una volta una povera servetta che attraversava un gran bosco con i suoi padroni; e quando vi si trovarono in mezzo, dal fitto della boscaglia sbucarono dei briganti e uccisero tutti quelli che trovarono. Così perirono tutti quanti, meno la fanciulla, che era saltata fuori dalla carrozza e si era nascosta dietro un albero. Quando i briganti se ne furono andati con il bottino, ella si avvicinò e vide quella grande sventura. Allora si mise a piangere amaramente e disse: "Misera me, che farò mai? Non so come fare a uscire dal bosco, qui non ci sono case, e io morirò certo di fame!." Andò qua e là cercando una via, ma non riuscì a trovarla. Quando fu sera, si sedette sotto un albero, si raccomandò a Dio e pensò di rimanere là e di non muoversi più, qualunque cosa accadesse. Dopo un po', venne in volo un piccolo colombo tutto bianco che portava nel becco una piccola chiave d'oro. Gliela mise in mano e disse: "Vedi laggiù quel grande albero? Ha una piccola serratura; aprila con la chiavetta: troverai cibo a sufficienza e non patirai più la fame." Ella si avvicinò all'albero, lo aprì e trovò una scodellina di latte e pane bianco da inzuppare; così poté mangiare a sazietà. Quando si fu sfamata, disse: "Questa è l'ora in cui i polli, a casa, vanno a dormire. Io sono così stanca! Potessi coricarmi anch'io nel mio letto!." Allora ritornò il colombo, portando nel becco un'altra chiavetta d'oro e disse: "Apri quell'albero laggiù, e troverai un letto." Ella lo aprì e trovò un bel lettino bianco; pregò il buon Dio di proteggerla durante la notte, si coricò e si addormentò. Al mattino tornò il colombo per la terza volta, portò un'altra chiavetta e disse: "Apri quell'albero laggiù: troverai dei vestiti." Quando ella aprì, trovò dei vestiti ornati di oro e pietre preziose, così belli che neanche la figlia del reli aveva. Così visse per qualche tempo, e tutti i giorni veniva il colombo e le procurava tutto il necessario; ed era una vita tranquilla e felice.
Un giorno però il colombo venne e disse: "Vorresti farmi un piacere?." - "Con tutto il cuore" rispose la fanciulla. Allora il colombo disse: "Ti condurrò a una casetta; entrerai e in mezzo, accanto al focolare, ci sarà una vecchia seduta che ti dirà: 'Buon giorno'. Ma tu guardati bene dal darle risposta, qualunque cosa faccia, e prosegui alla sua destra: c'è una porta, aprila e ti troverai in una stanza dove sul tavolo ci saranno ammucchiati anelli d'ogni tipo; ve ne saranno di splendidi con gemme scintillanti, ma tu lasciali stare, cercane uno liscio che dev'essere là in mezzo e portamelo più in fretta che puoi."
La fanciulla andò così alla casetta ed entrò; là c'era una vecchia che fece tanto d'occhi al vederla e disse: "Buon giorno, bimba mia." Ma ella non le diede risposta e andò verso la porta. "Ehi, dove vai?" gridò quella e l'afferrò per la sottana, cercando di trattenerla. "Questa è casa mia, e nessuno può entrarci se io non voglio!" Ma la fanciulla continuava a tacere, si liberò e andò difilata nella stanza. Là, sul tavolo, c'era una grande quantità di anelli che splendevano e luccicavano sotto i suoi occhi; ella li sparpagliò cercando quello liscio, ma non riusciva a trovarlo. Mentre cercava vide la vecchia che tentava di andarsene di soppiatto, con una gabbietta in mano. Allora la fanciulla le si avvicinò, le prese di mano la gabbia, e come la sollevò e vi guardò dentro, vide un uccello che aveva l'anello liscio nel becco. Lo prese e, tutta felice, corse via pensando che il colombo sarebbe venuto a prenderselo; e invece non veniva mai. La fanciulla si appoggiò a un albero per aspettarlo; ed ecco le parve che l'albero diventasse morbido e flessuoso, e chinasse i suoi rami. E, d'un tratto, i rami la strinsero, ed erano due braccia; e quando ella si guardò attorno, l'albero era un bell'uomo, che l'abbracciava e la baciava teneramente e diceva: "Tu mi hai liberato dall'incantesimo: la vecchia è una strega che mi aveva trasformato in un albero, e tutti i giorni ero per qualche ora un colombo bianco; e finché, ella possedeva l'anello, non potevo riacquistare il mio aspetto umano." Anche i suoi servi e i suoi cavalli furono liberati dall'incantesimo, non erano più degli alberi e gli stavano accanto. Poi se ne andarono tutti insieme nel suo regno, poiché, egli era il figlio di un re; si sposarono e vissero felici.
— FINE —
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